Intervista a Sabrina Scottà, partecipante del VetPartners Graduate Program

Intervista a Sabrina Scottà, partecipante del VetPartners Graduate Program

Il VetPartners Graduate Program ha accolto e continua ad accogliere tanti giovani veterinari che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro.

In questa fase della propria vita lavorativa, la presenza di punti di riferimento è essenziale: ecco perché ogni allievo è affiancato da un Medico Veterinario più esperto con il ruolo di tutor.

Abbiamo chiesto a Sabrina Scottà, partecipante della prima edizione del VetPartners Graduate Program, di raccontarci il suo percorso e la sua esperienza con la sua tutor. Ecco la sua storia!

Ciao Sabrina! Come sta andando il tuo percorso nel VetPartners Graduate Program?

Per ora molto bene! Da subito mi sono sentita accolta non soltanto dalla mia tutor ma da tutto il team della clinica di Sacile Con VetPartners, poi, grazie all’attenzione che è stata rivolta a noi nuovi allievi e grazie ai diversi incontri che sono stati organizzati, mi sono sentita parte di una famiglia. Appena uscita dall’università, confrontandomi anche con i miei compagni di corso mi aspettavo tutto un altro ambiente lavorativo, invece devo dire di ritenermi piuttosto fortunata.

Perché per te è importante la figura del tutor?

Per me la mia tutor è stata un punto di riferimento, non soltanto dal punto di vista clinico ma anche da un punto di vista emotivo. I suoi consigli per quanto riguarda la comunicazione con i pet parent mi sono stati fondamentali, poiché si tratta di un aspetto che durante il percorso di studi non viene affrontato ma che può incidere molto sulla disponibilità del pet parent a fare ciò che è meglio per il suo pet.
Un’altra cosa di cui ho giovato avendo un tutor sono stati i colloqui inizialmente settimanali e poi via via meno frequenti. Avere la possibilità di ritagliarci del tempo settimanalmente ci ha permesso di adattare il percorso in base ai miei e suoi feedback.

Quali sono le principali sfide che un giovane veterinario si trova a vivere oggi?

Sicuramente ce ne sono tante. La principale che mi viene in mente è la paura di non essere abbastanza bravo, di non essere all’altezza e non essere in grado di riconoscere la causa del problema che presenta il paziente.
Altre sfide sono riuscire a mettere in pratica ciò che abbiamo studiato durante il percorso universitario, oltre che riuscire a gestire quelle situazioni in cui saper comunicare efficacemente con il proprietario può fare la differenza. Un aspetto, questo della comunicazione, a cui abbiamo dato importanza sia in clinica con la mia tutor che durante gli incontri con VetPartners.

Qual è il consiglio che ti ha più aiutato?

Un consiglio che ho ricevuto da Sara e che mi ha fatto crescere è stato quello di buttarmi di più nelle cose; essendo molto insicura tendo a farmi spesso troppi problemi prima di agire. Un grosso aiuto, inoltre, me lo ha dato per quanto riguarda la gestione delle eutanasie degli animali: essendo molto sensibile ed empatica faccio ancora molta fatica ma i suoi consigli e le sue rassicurazioni mi hanno fatto fare dei grossi passi in avanti.

Una cosa che hai imparato dalla tua tutor

Oltre ovviamente a tutte le nozioni cliniche che durante questo percorso mi ha insegnato, una cosa che ho imparato è fare gioco di squadra e aiutarsi sempre tra colleghi.

Cosa vorresti dire alla tua tutor?

Sara, ti voglio ringraziare per essere oltre che un’eccellente tutor e una dottoressa super preparata e competente, una persona meravigliosa. Grazie per avermi fatta crescere ed esserti presa cura di me!

Grazie Sabrina per averci raccontato la tua esperienza!