Il lavoro veterinario pionieristico di Rachel Dean, Director of Clinical Research and Excellence in Practice e membro Senior del Management Team di VetPartners, è stato riconosciuto dal Royal College of Veterinary Surgeons (FRCVS) che l’ha riconosciuta per i notevoli contributi alla professione veterinaria ed alla pratica clinica (MCCP).
La Dott.ssa Dean è rinomata per il suo lavoro d‘avanguardia nel campo della medicina veterinaria basata sull’evidenza scientifica (EBVM) e ne ha sostenuto l’adozione nella pratica veterinaria clinica, sia nel Regno Unito che nel resto d’Europa. È stata anche presidentessa fondatrice dell’Association of Charity Vets e Redattore Capo per il Manual of Shelter Medicine della British Small Animal Veterinary Association (BSAVA). Lavora quotidianamente con passione all’interno del gruppo VetPartners, per generare evidenza scientifica che possa essere di aiuto per la professione veterinaria ed ampliare i confini medici e clinici, anche a beneficio dei pet e pet parent.
Rachel Dean è entrata a far parte di VetPartners nel 2018 dall’Università di Nottingham, dove è stata Direttrice Fondatrice del Center for Evidence-based Veterinary Medicine e Professore Clinico associato di Medicina Felina. Diplomata nel 1996, ha conseguito un Master in Medicina dell’Evidenza, un Dottorato in Epidemiologia e un Diploma in Medicina Felina ed è Senior Fellow dell’Accademia di Istruzione Superiore.
La Dott.ssa Dean ha dichiarato: “Sono felice che mi sia stato riconosciuto il Meritorious Contribution to Clinical Practice (MCCP), perché ho avuto l’opportunità di lavorare in vari ambiti del mondo veterinario. Desidero continuare a promuovere l’Evidence-based veterinary medicine ed assicurarmi che il gruppo VetPartners sia guidato dal progresso scientifico e garantisca un elevato standard per la salute animale.”
“Sento che come fellow del Royal College of Veterinary Surgeons c’è il potenziale per affrontare alcune delle sfide che incontriamo nella nostra professione, fra cui assicurarci che la ricerca sia finanziata e che le cliniche ricevano le informazioni di cui hanno bisogno”.