Pillole di wellbeing: la comunicazione efficace con i colleghi

Pillole di wellbeing: la comunicazione efficace con i colleghi

Al giorno d’oggi siamo in contatto quasi costante con i nostri colleghi. Sapere quando e come comunicare in maniera efficace al lavoro può aiutare a ridurre le incomprensioni, aumentare la felicità del team, rinforzare la collaborazione, generare fiducia e preparare a fronteggiare situazioni difficili. Per creare buone abitudini comunicative servono tempo e impegno. Prima di approfondire il tema della comunicazione efficace, è necessario fare una premessa e indagare il significato della comunicazione.

Cosa significa “comunicare”?

Comunicare significa stabilire una connessione, creare una relazione tra persone o gruppi in cui condividere significati, scambiare informazioni, idee ed emozioni.

La comunicazione è costituita da diversi elementi che si combinano tra loro:

  • Emittente: è la persona che produce il messaggio;
  • Destinatario: è la persona che riceve il messaggio.;
  • Messaggio: è il contenuto che viene comunicato, l’insieme delle informazioni trasmesse a livello verbale, non verbale e paraverbale;
  • Codice: è il linguaggio utilizzato per comunicare;
  • Canale: è il mezzo attraverso il quale viene trasmesso il messaggio;
  • Contesto: è l’ambiente all’interno del quale si comunica.

La comunicazione può sembrare un fenomeno lineare; in realtà, il processo comunicativo è influenzato dal contesto e dalle risposte reciproche dette feedback. Il feedback è un elemento fondamentale della comunicazione, che chiarisce eventuali dubbi e conferma l’avvenuta comprensione del messaggio inviato. Una comunicazione poco chiara può dare origine al conflitto.

Ogni scambio comunicativo avviene a tre livelli:

  • Comunicazione verbale: cosa viene detto

È l’aspetto più superficiale della comunicazione costituito dalle parole che diciamo o scriviamo. E’ l’aspetto di cui si è più coscienti: vengono scelte le espressioni da utilizzare con attenzione, variando registro in accordo con l’interlocutore.

  • Comunicazione paraverbale: il modo in cui viene detto

Moduliamo il discorso con un certo tono, velocità o volume. La comunicazione paraverbale permette di dare emozione e profondità al proprio discorso.

  • Comunicazione non verbale: il linguaggio del corpo

Rientra in questa categoria il linguaggio del corpo e la posizione nello spazio rispetto all’interlocutore. Dall’interazione con gli altri ricaviamo molte più informazioni rispetto a quelle verbali.

 

Quali sono i pilastri di una comunicazione efficace?

  • Ascolto attivo: la capacità di prestare attenzione alle parole dell’interlocutore cercando di comprendere realmente ciò che ci sta dicendo ai fini di rielaborare il messaggio ricevuto ed evitare incomprensioni e/o conflitti;
  • Assertività: la capacità di esprimere le proprie opinioni ed emozioni con fermezza senza prevaricare l’altro;
  • Domande aperte: consentono di entrare in sintonia con l’interlocutore ed ottenere informazioni più precise;
  • Empatia: la capacità di entrare in profonda connessione con le altre persone, al punto di riuscire a sentire le loro emozioni e i loro stati d’animo;
  • Feedback: la reazione del ricevente al messaggio dell’emittente.

Come è possibile comunicare in modo efficace con i propri colleghi?

In primis, imparare ad ascoltare in modo attivo i colleghi, cercando di capire il loro intento comunicativo e il contenuto del loro messaggio. Chiedere consigli, chiarimenti, delucidazioni per poter comprendere meglio. Formulare domande chiare senza temere di essere giudicati. Condividere le informazioni in proprio possesso e il know how con i colleghi per rafforzare il rapporto di fiducia all’interno del team.
Scegliere con attenzione le parole e il tono di voce da utilizzare mentre si comunica. Sono i piccoli dettagli che possono fare la differenza.  Continuare ad esercitarsi. Imparare a comunicare in modo efficace richiede impegno ed esercizio costante.

 

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