David Giraldi e Miguel Ángel Díaz Sànchez analizzano dubbi e vantaggi sulla cessione degli ospedali per animali alle grandi corporate.
Mi conviene vendere la mia clinica? A chi? E cosa accade dopo questa scelta a me, ai miei collaboratori e alla struttura stessa? Queste sono alcune delle domande prese in considerazione nel webinar tenuto da David Giraldi, CEO di VetPartners Italia, Miguel Ángel Díaz Sànchez, coach di caratura internazionale.
Prima di rispondere a questi quesiti, è bene analizzare sia il momento storico che il mercato odierno: possiamo infatti definire il periodo attuale come un nuovo Rinascimento per la veterinaria italiana. Ora, infatti, con qualche anno di ritardo rispetto alla Spagna, anche in Italia è finalmente approdata una nuova mentalità, ed i veterinari che operano nel settore sono pronti per accogliere i nuovi stimoli offerti dall’attuale panorama. Dopo quasi 30 anni di stagnazione, l’arrivo – o la fondazione – sul territorio italiano di grandi corporate nazionali e internazionali ha reso il mercato più dinamico. La vendita delle cliniche era nel passato un tema problematico, viste sia la mancanza di una prassi rodata sia la difficoltà nel trovare un acquirente – che, nel migliore dei casi, era uno dei collaboratori che doveva farsi carico di consistenti e duraturi oneri economici.
L’approdo di gruppi internazionali come VetPartners ha invece portato grandi vantaggi sotto ogni punto di vista. Anzitutto la possibilità, attraverso la vendita, di capitalizzare il lavoro di una vita, vedendo riconosciuto il valore del proprio operato anche dal punto di vista economico, e assicurarsi così una pensione più che dignitosa o comunque una transizione dal lavoro intenso a un impiego più flessibile, con maggiore libertà e meno oneri dal punto di vista burocratico, normativo e fiscale. A questo si aggiunge la sicurezza di affidare la propria clinica ad una struttura solida, progettata appositamente per gestire con professionalità e metodi rodati mansioni che in un mercato sempre più competitivo risultano sempre più complesse e legate all’ambito gestionale piuttosto che quello medicale, ma non per questo meno necessarie alla sopravvivenza della clinica della stessa qualità medica.
In secondo luogo, un grande gruppo ha la possibilità di realizzare tutti quei progetti che, per il fondatore di una clinica, in qualità di proprietario, spesso rimangono sogni, come l’ampliamento della struttura, l’innovazione delle apparecchiature, etc. La vendita, se indirizzata a un acquirente stabile ed intenzionato ad investire sulla struttura veterinaria, non rappresenta infatti la fine di un percorso, ma un ulteriore trampolino di lancio per l’ospedale e i suoi professionisti, che possono trarre grandi benefici dall’operazione. Essendo, quello della veterinaria, un settore incentrato sulle persone, dai veterinari ai pet parent, la corporate ha tutto l’interesse a investire su una continua formazione del team, per il quale è dunque prevista una vera e propria carriera, con traguardi professionali ed economici ambiziosi. La disponibilità di capitali e di risorse formative del gruppo hanno inoltre il potere di attrarre e trattenere i migliori professionisti, innalzando il livello qualitativo dei servizi erogati e il prestigio della clinica stessa.
Considerando poi il contesto italiano, dove le realtà veterinarie sono oltre 8000, in un panorama estremamente frammentario e competitivo, l’arrivo di una corporate può sviluppare ed incrementare la collaborazione tra strutture, creando veri e propri poli ospedalieri che operano tutti insieme verso una direzione comune. Questa sinergia rafforza poi le singole cliniche, rendendole capaci di fare fronte alle difficoltà che possono nascere in un periodo di emergenza, come quello provocato dalla pandemia di Covid-19 nell’ultimo anno e mezzo, con la certezza di avere alle spalle un’azienda resiliente e strutturata.
I vantaggi nel far parte di una corporate diventano tangibili in tutti i processi interni ed esterni, come ad esempio la contrattazione con le case farmaceutiche per l’acquisto di medicinali, ottenendo condizioni più favorevoli rispetto a quelle normalmente riservate alla singola clinica.
La volontà di alcuni imprenditori di restare indipendenti è sicuramente una scelta coraggiosa e meritevole di rispetto. Tuttavia, per riuscire a sopravvivere, le cliniche autonome hanno bisogno che chi le gestisce abbia, nel panorama moderno, forti capacità manageriali, una grande attitudine alla leadership ed una costante attenzione al fatturato, senza contare competenze consolidate nella gestione di ogni aspetto burocratico e fiscale. Le corporate sono fin da subito strutturate per amministrare in maniera professionale tutte queste attività, senza ridurre l’autonomia di chi internamente vi lavora, oltre a fornire una prospettiva a lungo termine e dei nuovi valori guida intorno ai quali raccogliere tutti i professionisti che operano ogni giorno nella realtà ospedaliera.
Comprendiamo comunque i timori e le perplessità di chi ha ricevuto più offerte e si trova nella condizione di dover scegliere a chi vendere. Come suggerito dal Dott. Sànchez è importante valutare vantaggi e svantaggi derivanti dalla cessione ad ogni diverso compratore: coniugando fattori razionali ed emotivi, si riesce così, se non proprio a individuare il miglior acquirente, perlomeno a scartare quelli che complessivamente convincono meno, isolando un paio di offerte per poi poterle confrontare singolarmente.
Valutare la vendita della clinica non è mai una scelta semplice, né deve mai essere fatta a cuor leggero: razionalizzando le tue incertezze e assicurandoti di avere di fronte interlocutori seri, solidi, realmente interessati a valorizzare il tuo lavoro e non a smantellarlo, pronti ad investire sul tuo team e dotati di una visione contemporanea e lungimirante, ti renderai conto di quali prospettive una corporate possa aprire per te, per i tuoi colleghi e per il futuro del tuo ospedale veterinario.
Per guardare il webinar completo clicca qui https://vimeo.com/518107885/b22159a418