Pet e Vet Economy: quali le prospettive?

Pet e Vet Economy: quali le prospettive?

I giorni 3,4 e 5 Dicembre il team VetPartners ha partecipato, in veste di main sponsor, ad “E ora?”, la Conferenza Internazionale sul Management Veterinario organizzata dall’Ordine dei Medici Veterinari di Firenze e Prato. Tanti gli interventi, in presenza ed in streaming online, di esperti del settore provenienti da tutta Europa, che hanno esposto la situazione veterinaria attuale, commentando sull’enorme sviluppo della professione in un contesto però di difficoltà per la categoria.

In veste di relatore David Giraldi, CEO di VetPartners Italia e abituale chairman con il Dott. Scoccianti dell’evento, ha affrontato il tema del disallineamento culturale tra Pet Economy e Vet Economy, due realtà strettamente correlate ma diverse. Durante gli ultimi anni, il business veterinario ha subito un acceleramento: secondo il Rapporto Assalco-Zoomark 2021 infatti, sono più di 62 milioni i pet presenti nelle case italiane. Si parla addirittura di superamento del rapporto 1 a 1 con la popolazione, un dato interessante soprattutto considerando che, a giugno 2021, il giro di affari del settore contava un aumento del 6.4% in eccesso di due miliardi di euro.

Come illustrato dal Dottor Giraldi e sottolineato dal Rapporto, ben il 40% dei veterinari intervistati ha dichiarato un aumento dell’attività professionale, nonostante la pandemia. Un dato certamente in linea con lo studio appena pubblicato da ANMVI, in “La veterinaria italiana dopo Covid-19”, secondo il quale 6 titolari di strutture veterinarie su 10 dichiarano un volume d’affari maggiore di 70.000 euro, mentre per 4 su 10 l’attività è cresciuta – soprattutto in strutture con più di un titolare.

Dati incoraggianti per la categoria riuscita a prosperare anche durante la pandemia, che però mostrano solo un aspetto del fenomeno. Se è vero che la Pet Economy è in forte crescita ed anche il business veterinario la segue, il settore sta vivendo però un’inaspettata crisi.

“Quella veterinaria è un’economia fortemente legata alle persone, basata sulle relazioni umane, basata sulla produzione di servizi attraverso interazioni tra gruppi di persone. Relazioni complesse che hanno alla loro base una serie di relazioni problematiche e che producono profitto se alla base c’è una situazione di benessere.” Queste le parole di David F. Giraldi per sottolineare il fatto che la Vet Economy è in realtà una Human Economy che segue delle regole molto differenti da quelle della Pet Economy, prettamente basata sui numeri.

Le organizzazioni che oggi avanzano sono quelle che hanno al centro il benessere delle persone, che sviluppano sistemi organizzativi e di leadership in grado di gestire adeguatamente lo stress ed i ritmi di lavoro, che mettono ogni giorno a dura prova i professionisti.

Per una gestione efficace, la nuova leadership deve scegliere come priorità la strutturazione di un ambiente di lavoro sereno, dove si ascolta e si comunica in maniera efficace, oltre ad una migliore organizzazione del lavoro. E’ difficile attrarre, non è facile reclutare ma ritenere è un’enorme sfida: dobbiamo fornire elementi cruciali per fare in modo che i nostri collaboratori rimangono.

Solo attraverso un’organizzazione che mette al centro le persone che ne fanno parte, enfatizzando wellbeing e lavoro in team, saremo in grado di gestire il cambiamento e continuare a prosperare nel settore.