Cultura organizzativa veterinaria: quali i modelli e le prospettive?

Cultura organizzativa veterinaria: quali i modelli e le prospettive?

Quali sono i modelli e le prospettive della cultura organizzativa veterinaria, a livello europeo?

Ne hanno parlato Jo Malone, CEO globale VetPartners, e “Pancho” Miguel Ángel Díaz Sánchez, coach veterinario stimato in tutta Europa, mediati da David Giraldi, CEO VetPartners Italia, per confrontarsi su questa tematica oggi più che mai rilevante per l’intera categoria.

Il mondo veterinario è cambiato in maniera sostanziale negli ultimi anni e David Giraldi indica come sia fondamentale introdurre nuovi modelli al passo con i tempi, che rispondano alle necessità non solo di pet e petparent ma anche dei team di struttura.

“Qual è la cosa più importante che ho imparato negli ultimi sette anni in VetPartners? Le persone sono il centro della nostra realtà: senza prendersi cura delle persone, non è possibile curare gli animali”, queste le parole di Jo Malone, che nel proprio intervento ha sottolineato la necessità di una cultura veterinaria e di struttura che valorizzi l’individuo ed il team.

Ma come si crea una cultura comune? “Conversazione dopo conversazione” ha evidenziato il coach “Pancho” Díaz Sánchez. “Si tratta di creare un’area di sicurezza psicologica, un luogo in cui le persone possano parlare onestamente, con rispetto e senza paura. Se evitiamo le conversazioni più difficili, non lo facciamo solo per il disagio che queste situazioni possono creare, ma anche perché non abbiamo gli strumenti per affrontarle”.

In questo, la formazione è essenziale, come ha sottolineato Marco Maggi (Formazione e Comitato Scientifico VetPartners Italia): “Qualsiasi rivoluzione, storicamente, passa dalla cultura. Nel mondo veterinario, è fondamentale introdurre la cultura della comunicazione.”

Comunicazione che deve necessariamente tenere conto anche delle diverse fasce d’età che compongono i team di struttura: “diverse generazioni, diversi punti di vista” ha aggiunto Simone Scoccianti, Direttore Sanitario del Vet Hospital di Firenze e futuro membro dell’Innovation Team, ognuna con la propria cultura ed il proprio modo di comunicare.

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